Ribolie 2019 (vino frizzante) Cantina Ribelà
|Ribolie 2019 (vino frizzante) Cantina Ribelà
Siamo a Monte Porzio Catone in un luogo talmente suggestivo da essere considerato un giardino naturale dagli abitanti locali, che fino a poco tempo vi si intrufolavano per godersi il paesaggio, cogliere qualche frutto dagli alberi e accomodarsi in una delle vecchie sedute. Quelle stesse panchine che Daniele Presutti e Chiara Bianchi hanno deciso di mantenere.
Le vigne di Cantina Ribelà, viste da ogni angolazione e altitudine, sembrano un anfiteatro del vino; per la caratteristica conformazione dell’appezzamento e la diversificazione che lo disegna. Dai terreni, che a distanza di poche decine di metri cambiano in composizione e di colore, per passare alle varietà di piante e frutti (non solo da vino). Uno scenario raccolto, che grazie alle varie esposizioni beneficia di un gioco di luci ed ombre da capogiro e al tempo stesso altamente didattico.
Quindi, il mio consiglio è di fargli visita non appena sarà possibile.
Stiamo attraversando un periodo storico straordinariamente drammatico e per renderlo più lieve mi sono ispirato alla “My Lovely Quarantine” pubblicata su questo sito dall’amico Claudio Celio, con cui condivido quotidianamente pareri e impressioni sulla forte passione che ci accomuna. Di recente sono uscite le prime etichette della nuova annata di Cantina Ribelà, nello specifico il Ribolie e rosso Ribelà annata 2019 e nonostante le problematicità del periodo sono riuscito ad acquistarle (un ringraziamento speciale a Ciro Borriello di Enoteca Mostò).
Ad oggi, ho aperto unicamente il Ribolie 2019 e l’ho fatto a Pasqua. Quindi, come ho già scritto sui social, facendo parte dei massimi esperti di vino nel mio condominio, ho centrato immediatamente il difetto: una bottiglia non basta e neanche in tempi di Covid-19, mentre tentiamo disperatamente di resistere e immettere nel nostro corpo meno calorie.
Ribolie 2019 (vino frizzante): Daniele e Chiara non sbagliano neanche questa volta. Un ulteriore segno di continuità. Uve che raccolgono nutrimento sulle sabbie nere vulcaniche, per un rifermentato che si risolve attraverso il frutto, dal sapore genuino (ricorda quello appena colto dai loro alberi), una scodata di lime ed una scia salina. Il buon bere.
Prossimamente aprirò il rosso Ribelà 2019 e attendiamo fiduciosi l’uscita delle altre etichette, tra cui il Ferrigno 2019 (se vi capita di trovare l’annata 2018, ormai rarissima, acquistatela: ne vale la pena!).
Francesco Petroli
Roma, il 14 aprile 2020