Nero su bianco in dieci sorsi #1

Nero su bianco in dieci sorsi

Scritto che raccoglie la descrizione di dieci etichette degustate negli ultimi tre mesi e di seguito disposte in ordine alfabetico. Una serie di appunti su assaggi che senza dubbio meritano uno spazio in rete, con la speranza che Google riesca a indicizzarli. Quindi, nessun filo conduttore se non quello che riguarda la bontà dei vini, ciascuno per le proprie caratteristiche e collocazione sul mercato.

Barbaresco Pajé Vecchie Viti 2010 – Roagna intothewineBarbaresco Pajé Vecchie Viti 2010 – Roagna – assoluto capolavoro, prodotto in sole 2288 bottiglie nel 2010 e proveniente da una menzione geografica aggiuntiva che potremmo definire pacificamente come Grand Cru del Comune di Barbaresco. Quindi vecchie viti, collocate nel Pajè, i cui grappoli si traducono al calice in una sostanza che non teme confronto con i grandi rossi francesi. Vino sconvolgente per bellezza dei profumi – tra cui lo zenzero, la cannella, il rosolio e l’agrume rosso – e per un sorso completo e verticale, ritmato nel suo svolgimento da sensazioni ravvivanti. Etichetta da inseguire.

Ciàtu #1 2014 Cantine Marilena Barbera intothewineCiàtu #1 Cantine Barbera di Marilena Barbera – prima annata dell’Alicante realizzato da Marilena Barbera e segnalato in etichetta con hashtag (#) numero uno, come avviene dal 2013 anche per il vino “Ammàno”, giunto ora alla terza versione. Qui la vendemmia di riferimento è la 2014 e il Ciàtu colpisce subito per la capacità espressiva dei piccoli frutti, sia scuri che rossi (evidente il lampone), senza rinunciare a una spolverata di spezie ed erbe aromatiche, tutto a composizione di un registro appetitoso. Caratteristiche rese in un sorso pieno per densità, senza che la materia conferisca alcun peso, per uno sviluppo succoso e in grado di stimolare i sensi attraverso un frutto appagante, con richiami netti anche per via retro olfattiva.

Godenza 2013 Sangiovese di Romagna Noelia Ricci intothewineGodenza 2013 Sangiovese di Romagna – Noelia Ricci – bevuto per la prima volta lo scorso anno e assaggiato di recente nello stesso millesimo, il Godenza di Noelia Ricci meriterebbe senza dubbio un articolo dedicato. Riporto innanzitutto alcune parole significative estrapolate dalla Guida dei vini dell’Espresso 2016: “olfatto di nordica eleganza”. Un Sangiovese di Romagna scorrevole ma non per questo privo di intensità, assolutamente delizioso, salato e con un frutto croccante che richiama freschezza. Ottimo il prezzo, all’incirca sui 15 euro.

Le Petit Barriot Marc Barriot intothewineLe Pet’t Barriot 2014 Côtes du Roussillon – Le Clot de l’Origine di Marc Barriot – vino interessante proveniente dall’Appellation Côtes du Roussillon e prodotto attraverso uve Syrah. Ben presto svaniscono le tracce di carattere riduttivo per lasciare spazio al piccolo frutto fresco e di colore scuro che si ritrova piacevolmente al palato con un’adeguata componente acida. Lo stesso discorso vale per la nota pepata che restituisce uno svolgimento gradevole e che a tratti ricorda pure il curry. Un vino schietto e saporito. Nient’altro da chiedere a Marc Barriot su un’etichetta che, una volta importata in Italia, viene venduta per soli 18 euro a scaffale.

Le Petit Poquelin 2013 Maison B Perraud intothewineLe P’tit Poquelin 2013 di Isabelle e Bruno Perraud – Le P’tit Poquelin rappresenta per Isabelle e Bruno la porta di ingresso di un bere improntato sulla leggerezza e la naturalità. Vino da “Picnic”, ottenuto da uve Gamay, da servire rigorosamente fresco per godere appieno dei piccoli frutti rossi: sembrano aggiunti dentro. Un peso leggero senza dubbio, quindi facilitato nell’esprimersi con agilità, accompagnato pure da un delizioso residuo di carbonica e un finale amarognolo, campestre, che richiama all’istante il secondo calice. Vin de soif.

Lieben Aich Sauvignon Blanc 2010 - Manincor intothewineLieben Aich Sauvignon Blanc 2010 – Manincor – bottiglia acquistata direttamente presso l’azienda nel 2013. Un vino di componente minerale debordante – anche con il calice a una certa distanza – e in grado di silenziare i caratteri del varietale; quest’ultimo un valore non secondario se prendiamo come riferimento altri Sauvignon dagli aromi stancanti. In secondo piano si percepiscono agrumi e sentori che ricordano tè verde e fiori gialli. L’attacco è avvolgente, supportato dall’acidità e con successivo sviluppo tutto in tensione minerale, con tanto di residui di polvere da sparo in retro olfattiva. Ho ancora una bottiglia di questo 2010.

Moulin a Vent 2013 Terres Doreés di Jean-Paul Brun intothewineMoulin à Vent 2013 Terres Doreés di Jean-Paul Brun – da infilare alla cieca tra i Bourgogne, per espressione del frutto, speziatura e svolgimento al palato. Questo vino è l’interpretazione del Gamay noir à jus blanc coltivato sui terreni – tutti a granito rosa con inserti di quarzite, manganese e ossido di ferro – del Moulin à Vent; a detta dei palati che contano il migliore Cru dei dieci del Beaujolais. Oggi è contratto e profondo, senz’altro completo in tutte le sue componenti, ma da attendere con assoluta serenità.

Pinot Nero 2011 Elisabetta Dalzocchio intothewinePinot Nero 2011 – Elisabetta Dalzocchio – in annata calda e con il ricordo ben impresso dei millesimi 2010 e 2009 – grandiosa bottiglia quest’ultima – il 2011 si esprime anche su frutti scuri e abbina alle esemplari note di incenso, con richiami borgognoni, sentori di terra smossa e sottobosco. Manca una punta di acidità a ravvivare il sorso che ha una dinamica meno scattante, ma resta comunque in grado di offrire valide sensazioni, risultato di un manico d’autore, quello di Elisabetta Dalzocchio. Un’interpretazione riuscita e rispettosa di un millesimo di difficile gestione, soprattutto quando si parla di Pinot Nero in Italia.

Rosso di Valtellina 2013 Arpepe IntothewineRosso di Valtellina 2013 – ArPePe – etichetta rossa su cornice bianca realizzata a regola d’arte. Ad ogni uscita del vino la sensazione è la medesima e mi riconduce – attraverso ricordi del tutto personali – alla collezione di vecchie figurine Panini. Il Rosso di Valtellina di ArPePe è un Nebbiolo costantemente delizioso e rappresenta a tutti gli effetti una garanzia con prezzo a scaffale che si attesta intorno ai 15 euro. Il millesimo 2013 appena versato è etereo e vaporoso, con un velo di cipria e l’essenza di rose che subito dopo lasciano spazio ai piccoli frutti rossi freschi e in gelatina di lamponi. Tutto a favore di uno sviluppo scorrevole, con centro bocca vibrante e squisito e finale pulito con lieve soffio alcolico. Conferme.

Terre Silvate 2013 La Distesa Corrado Dottori intothewineTerre Silvate 2013 – La Distesa di Corrado Dottori – innanzitutto segnalo – e non a caso – che al calice si è mostrato da subito pulitissimo e impeccabile. Senza tanti giri di parole questo è un grande vino. Oggi si concede con calma, attraverso un profilo aromatico misurato, profondo e che a prescindere dall’elenco dei descrittori, preannuncia intensità e sale. Tutti caratteri restituiti al sorso: completo, energico, dinamico e per l’appunto spinto dalla salinità. Chapeau!

Roma, il 18 aprile 2016
Francesco Petroli

 

Copertina fb e intothewine

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