Michel Furdyna – la verticale dal 2002 al 1988 di Champagne Brut Prestige
|Michel Furdyna – la verticale storica di otto annate dal 2002 al 1988 di Champagne Brut Prestige
Furdyna in cattedra sull’Aube viticola attraverso l’espressione di otto millesimi di Champagne Brut Prestige degustati in verticale dal 2002 al 1988. Un percorso con protocollo di vinificazione pressoché identico e l’occasione per il pubblico di constatare la tenuta nel tempo delle cuvée, abilità del Récoltant e le specifiche territoriali che la Côte des Bar offre indiscutibilmente sotto forma di liquido. Vini a radiazione luminosa fredda, con accenni marini e una spinta acido/minerale conficcante, poi controbilanciata – come da tradizione – con l’aiuto di un discreto dosage.
Un territorio, quello dell’area più meridionale dell’Appellation Champagne, in fase assai favorevole: per attenzione sull’impatto ambientale, produzione di grandi bottiglie e cambio generazionale con vignerons assai capaci. Un quadro attuale della situazione rappresentato nel dettaglio da Armando Castagno – relatore dell’evento organizzato da Buongiornovino –, che certamente non ha omesso di elencare le carenze a livello normativo dell’AOC o sorvolato sull’inquinamento procurato nel recente passato dalla concimazione dei terreni attraverso rifiuti solidi urbani, su tutto l’areale della Denominazione. Senza indugio, ha perfino rialzato quella coperta di terreno lavorabile – un topsoil spesso poche decine di centimetri – per denunciare danni senz’altro meno noti al pubblico e causati all’unicità pedologica di una Regione: un patrimonio di fossili marini andato in parte perso nel corso degli anni, letteralmente polverizzati dall’eccessivo utilizzo in vigna di macchinari agricoli pesanti.
Un vero e proprio emblema per la Champagne classica e per l’Aube, quest’ultima zona con una matrice geologica che, come a Chablis, risale in prevalenza a 155 milioni di anni fa e precisamente al piano Kimmeridgiano. Una lastra di calcare generata da fossili come l’exogyra virgula; conchigliacei che per 4 milioni di anni hanno popolato il mare che sommergeva il territorio. Un privilegio quindi, anche a livello di comunicazione – raffigurato o menzionato pure in diverse etichette in commercio –, messo in risalto dallo stesso Michel Furdyna a seguito di una richiesta di informazioni inviata per mail: “nous sommes sur des Kimmeridgien!”. Specificità che restituiscono parcelle con pH dei terreni altissimo – carbonato di calcio puro – e che donano ai vini un’espressione inconfondibile, davvero salata e in grado di amplificarne la percezione acida.
Nel caso in questione l’interpretazione, attraverso metodo champenoise, di otto annate vinificate unicamente in acciaio e tutte sboccate dal 2011 al 2016; ciò nonostante reperibili in commercio o presso la Maison anche con date di dégorgement di gran lunga antecedenti. Vigne per un totale di circa 9 ettari, situate in sei Comuni nel settore del Barséquanais, in cui Michel Furdyna e famiglia lavorano in “lutte raisonnée” con certificazione Terra Vitis, per la realizzazione di una serie di cuvée notevoli, tra le quali – oltre al bel ricordo di un Brut “La Loge” del 2004 – qui merita subito una menzione il millesimo 1990 della cuvée Prestige, un vino sconvolgente per completezza, profonda complessità espressiva, purezza e vitalità.
2002 – 1996 – 1995 – 1992 – 1991 – 1990 – 1989 – 1988
Michel Furdyna Champagne Brut Prestige 2002 (uve: Pinot Noir 50% e Chardonnay 50% – Sboccatura: 2015 – Dosaggio: 7 g/l) Appetitoso e senza eccedere evidenzia frutti in yogurt, fiori bianchi carnosi, sfumature marine e di zafferano. Versione squisita e ricreativa, resa in un sorso assai equilibrato con uno sviluppo intenso dei sapori e di meritevole estensione, trainato dal sale e una carbonica vibrante.
Michel Furdyna Champagne Brut Prestige 1996 (uve: Pinot Noir 70%, Chardonnay 30% – Sboccatura: 2011 – Dosaggio: 5 g/l) Pare il negozietto etnico e punge al naso tipo wasabi. Evoluto nel suo registro aromatico e cosparso da un velo ossidativo, ricorda il dattero, il pistacchio e cattura l’attenzione attraverso una nota affumicata e tonalità marine che evocano fossili di conchiglia. Eppure, si esprime al sorso attraverso una tensione sbalorditiva, senza rinunciare alla materia. Rigido, vibrante e letteralmente trascinato dalle durezze, è affilato come un’arma da taglio e diffonde nel suo finale sale e agrumi.
Michel Furdyna Champagne Brut Prestige 1995 (uve: Pinot Noir 70%, Chardonnay 30% – Sboccatura: 2011 – Dosaggio: 8 g/l) Registro olfattivo particolarmente aperto e spiazzante. Netto il ricordo di formaggio a crosta lavata, note dolci di pasta alle mandorle, erbe aromatiche e una nota ossidativa che affiora successivamente anche al palato. Sorso potente, con sviluppo in ampiezza, non si esprime in proporzione, bensì attraverso una serie di percezioni saporite di elevata intensità.
Michel Furdyna Champagne Brut Prestige 1992 (uve: Pinot Noir 70%, Chardonnay 30% – Sboccatura: 2015 – Dosaggio: 6 g/l) Profilo da Champagne classico, sembrerebbe un altro stile. Integro e pulito, ricorda la resina, la crema di agrumi e tra i descrittori affiorano per la prima volta il gesso ed il diffusissimo aroma di crosta di pane. Generoso al palato e nitido nel suo svolgimento, tutto in equilibrio e pienezza con una carbonica vitale. Vino di “soli” 24 anni, nel suo complesso gradevole e privo di spigolature.
Michel Furdyna Champagne Brut Prestige 1991 (uve: Pinot Noir 70%, Chardonnay 30% – Sboccatura: 2014 – Dosaggio: 8 g/l) Espressione ricca di elementi, dal fiore bianco carnoso, allo zenzero, per passare a resina, menta e sfumature salmastre. Da un’annata minore un sorso in grado di espandersi attraverso una deliziosa fusione tra frutto e componente minerale, uniformemente sostenuto da un’adeguata freschezza.
Michel Furdyna Champagne Brut Prestige 1990 (uve: Pinot Noir 70%, Chardonnay 30% – Sboccatura: 2011 – Dosaggio: 7 g/l) Nitido e di estrema eleganza, sussurra – concedendosi progressivamente – attraverso fiori delicati, agrumi, zenzero e alga marina. Rappresenta la completezza e il dinamismo. Questo vino è un monumento di profondità, struttura ed energia acido/sapida, unitamente alla vitalità del frutto e con tanto di allungo finale intenso.
Michel Furdyna Champagne Brut Prestige 1989 (uve: Pinot Noir 70%, Chardonnay 30% – Sboccatura: 2011 – Dosaggio: 7 g/l) Espressivo è dire poco, sorride e non sta zitto un attimo. Emana calore attraverso pasta di nocciole e scie decisamente gessose. Non mancano pure spezie ed erbe aromatiche. Sorso tutto in energia e potenza, con svolgimento in ampiezza e lunghezza. Pecca in scorrevolezza ed ha la sfortuna di essere stato servito in verticale dopo il millesimo 1990.
Michel Furdyna Champagne Brut Prestige 1988 (uve: Pinot Noir 70%, Chardonnay 30% – Sboccatura: 2013 – Dosaggio: 7 g/l) Tiratore da appostamento, con profilo aromatico compresso e austero, ricorda vagamente il muschio e l’albedo del limone. Evidentemente l’opposto del millesimo 1989, non desidera stare al centro dell’attenzione. Colpisce dritto al sorso, straordinariamente integro e affilato nelle componenti acido/sapide. Killer da reclutare.
Roma, il 4 aprile 2016
Francesco Petroli