Migranti
|“Non vedi com’è pesante il tuo vestito? Sembri una donna d’altri tempi a guardarti così, elegante e maestosa, ma allo stesso tempo densa, tanto densa che il vestito sembra sciogliersi e fluire”
“Un gabbiano è passato di qui un giorno, mi ha detto che ti ha riconosciuta, anche se non ti vedeva, eri un’ombra che si perdeva, fluida, fatta di vento e acqua, ma sapeva che eri tu”
“Ho lasciato lì tutto, tutto quello che avevo l’ho lasciato al mare. Lì, sulla terra, c’era la vecchia me. Quello che ho visto non c’è più.
Era un vento gelido quello che mi fece rabbrividire.
Ma continuai a camminare.
Non avevo paura”
“Dici che sembro pesante, eppure guarda, le tue orme sono solchi profondi. Chiunque potrebbe dire che questi passi erano i tuoi”
“La vita era lì che mi chiamava, lì dove tutto comincia, una sirena ed il suo canto e lo scorrere lento del tempo e un grido a squarciare l’aria”
“Perché piange?”
“Piange per la vita che comincia, per un nuovo inizio. Perché è stato strappato alla madre, perché era dentro di me ed ora è solo, una creatura singola”
“Allora affidalo al mare, lascia che canti per lui”
“Lascerò che i colori si mischino, che le stagioni passino come una danza, che il vento soffi e che la vita generi altra vita”
“Avvolgerò il tuo bambino nei tuoi vestiti perché possa conservare il tuo odore”
Pamela Maestri