Borgodangelo – aspettando il Taurasi Riserva 2010
|Borgodangelo vini – aspettando il Taurasi Riserva 2010
Realtà irpina di recente attività e di stampo serenamente familiare, condotta da Pasquale Iannuzzo e Antonio Lo Priore. Due persone umanamente squisite e artefici a livello professionale di un percorso tuttora in atto, in cui definizione produttiva e regolarità qualitativa non paiono assolutamente lontane. L’imminente uscita in commercio del Taurasi Riserva 2010 – assaggiato in anteprima nell’agosto del 2015 – rappresenta l’esempio concreto di un perfezionamento sensibile al calice. Si procede con i dovuti tempi verso la quadratura del cerchio, con progressi, rispetto ai primi imbottigliamenti, già apprezzati attraverso il profumatissimo e ghiotto Irpinia Rosato 2014 – àncora di salvezza durante il caldo torrido di inizio agosto 2015 –, dal sorso delizioso e disinvolto del Campi Taurasini 2010 e con il Taurasi 2009. Quest’ultimo dal registro aromatico espressivo, una bella definizione del frutto maturo, spezie e sottili tonalità smaltate, per uno sviluppo al palato ampio, ben supportato dall’acidità e con trama tannica pulita e affusolata.
Borgodangelo nasce da un terreno abbandonato nel Comune di Sant’Angelo all’Esca, dove peraltro è ubicata la cantina. Un progetto che di rimbalzo ha pure contribuito alla valorizzazione di un territorio, nel pieno rispetto della paesaggistica e delle tradizioni a livello locale. Oggi l’azienda conta una superficie di circa 8 ettari vitati – interamente ad Aglianico – con appezzamenti situati per l’appunto a Sant’Angelo all’Esca e nei Comuni di Taurasi e Luogosano. I terreni quindi si collocano tutti nella macro-area di produzione del Taurasi denominata Valle Centrale e che interessa la zona posta oltre la riva destra del fiume Calore (v. suddivisione territoriale sul portale Campania Stories).
Per la produzione del Taurasi sono utilizzate esclusivamente le uve raccolte nell’omonimo Comune. Precisamente si tratta di una vigna di circa 3,5 ettari situata a Contrada Case d’Alto. Una zona particolarmente vocata per l’Aglianico, con terreni caratterizzati da elementi di origine vulcanica e inserti calcarei, dove è curioso constatare come la superficie vari a distanza di poche decine di metri, passando da tessiture franco-sabbiose a suoli particolarmente sassosi. Una serie di parcelle raggiunte percorrendo le stradine secondarie, che da Luogosano in direzione Taurasi offrono scorci panoramici – compresa la vecchia ferrovia del vino – e che a distanza di pochi chilometri si trasformano in scenari serrati, con vigne contenute dai boschi, terreni ricchi di argilla e sostanza organica, dove esplode la vegetazione ed è altamente consigliato accostare l’automobile per raccogliere le ottime more. Qui, da un piccolo terreno di quasi un ettaro, si raccolgono le uve con cui si produce il rosato. La restante superficie è tutta in adiacenza della cantina con vista altamente suggestiva di Sant’Angelo paese.
Roma, l’11 febbraio 2016
Francesco Petroli