#Altrovulture – Comunicazione dal basso e territorio

[Aglianico del Vulture] C’è letteralmente da sbizzarrirsi nell’ispezione del territorio – comprensivo di 15 Comuni – che custodisce una denominazione il cui vino è senza dubbio ricco di potenzialità, molte delle quali ancora inespresse.

Monte Vulture da GinestraNel percorrere le strade dal basso verso l’alto Vulture – ma anche all’interno delle frazioni di ogni singolo Comune –  aumentano le altitudini, quindi i colori mutano in vitalità. Il paesaggio si scopre in tutta la sua estensione, ai piedi di un riferimento di assoluto abbaglio, il Monte Vulture (v. foto di copertina).  Un gioco di pendenze collinari e altitudini che variano in inclinazione, nell’alto Vulture visibilmente più alzate e scoscese; caratteristica che, inoltre, definisce netta la sagoma di quelli che sono i pianori, alcuni di essi note “menzioni geografiche” citate nel disciplinare della relativa DOCG.

Contrada San Martino e Serra del PreteIniziative che devono necessariamente partire dal basso, questo il concetto base concretizzato con la fondamentale collaborazione di Daniel Romano e, seppur sia quasi ironico, è di fondamentale importanza segnalare che proprio con lo sguardo verso il basso accresce l’interesse su un territorio tempestato da terreni di matrice vulcanica che il Vulture ha saputo tracciare nelle sue varie eruzioni e fino al Pleistocene superiore. Indicative le immagini qui riportate relative al confronto tra contrada San Martino caratterizzata dalla terra rossa e Serra del Prete, entrambe collocate nel Comune di Maschito. Possiamo, inoltre, osservare le pietre grigie, con inserti di zolfo, che si sfaldano tra le mani e caratterizzano parte del Comune di Ginestra, oppure la pietra lavica, estremamente dura, che si poggia o in taluni casi affiora dal suolo del Comune di Barile dove pure il Parco Urbano delle vecchie cantine delizia occhi e spirito.

Mi complimento sinceramente con Cecilia e Andrea Piccin dell’azienda Grifalco per la lodevole iniziativa, incentrata sulla comunicazione complessiva dell’Aglianico del Vulture. La degustazione di ben 40 vini di diverse aziende organizzata a Venosa presso il Centro Civiltà dell’Aglianico rappresenta, probabilmente per l’intera Regione Basilicata e non solo,  una delle panoramiche di territorio tradotte nel bicchiere meglio realizzate.

Tra i tanti vini degustati ho apprezzato particolarmente le espressioni dell’azienda Carbone Vini, con cui inoltre condivido una prospettiva qualitativa anche sui vini bianchi, della cantina Musto Carmelitano, di Camerlengo, Grifalco, Madonna delle Grazie, Eubea e San Martino.

Roma, il 15 settembre 2015 – Francesco Petroli

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