Annata 2014 nel sud Italia – il parere di Fabio Mecca
|Pioggia, cielo coperto, malattie e per finire ci mancava anche la tromba d’aria – con tanto di grandine – che durante la mattinata del 19 settembre ha colpito la Toscana. Un andamento climatico, quello del 2014, che per certi punti di vista non rasserena il consumatore e che l’informazione ha comunicato al pubblico con una serie di articoli rappresentativi dell’annata 2014 in Italia impostati quasi esclusivamente sulle notizie climatiche che arrivavano dal Piemonte, Veneto e Toscana.
Annunci che hanno generato discussioni nel mondo del vino, soprattutto da parte di alcuni produttori del sud Italia che mentre lavoravano in vigna sono stati inclusi in un clima di pessimismo cosmico che probabilmente non li riguardava, o quantomeno non in quei termini.
Per completezza di informazione abbiamo contattato l’enologo Fabio Mecca, consulente in varie aziende del meridione. Trattandosi dell’area di sua competenza gli abbiamo chiesto il parere sull’annata 2014. Dalle sue parole si rileva in linea del tutto generale che al sud la situazione, seppur difficoltosa, non sembrerebbe avere i caratteri degni di un primato negativo a livello qualitativo, pare invece confermato il forte calo a livello quantitativo.
Aspettiamo che i vini si esprimano e comunque vada sarà esaltante leggere l’annata in questione al calice: “Nel vino di tutto questo resta memoria ed è la cosa più bella che il vino possa proporre. La cosa più esaltante e unica. La memoria del vino”.
ANALISI DI FABIO MECCA
“Dal mese di luglio la vendemmia 2014 è descritta e accompagnata dall’ombra ingombrante di una valutazione non ottimale, a tratti pessima; questo leggiamo su talune testate giornalistiche, blog e vari social. Un punto di non ritorno dannoso, perché da quel momento in avanti è stato tacitamente stabilito che l’annata 2014 fosse una delle peggiori di sempre, ovunque in Italia.
Gli eventi climatici vanno segnalati, occorre certamente ricordare che le varie piogge hanno colpito non solo i poveri vacanzieri al mare ma anche i vignaioli. Tuttavia, bisogna anche comunicare che le precipitazioni superiori alla norma hanno soprattutto riguardato il nord Italia, la Toscana e l’ovest della Sardegna. Come si evince dai dati del CNR, il mese di agosto 2014 non è risultato particolarmente piovoso, mentre nell’attuale mese di settembre il clima soleggiato piuttosto duratoro è stato protagonista sulla scena mediterranea.
Lavorando quotidianamente in molte realtà vinicole in Puglia, Calabria, Sicilia, Basilicata, Campania e altrove, posso affermare quindi che molte vigne sono intatte, pulite, con grappoli brillanti e maturi e pertanto voglio dichiarare che non si tratta certamente della vendemmia del secolo, ma indubbiamente nelle zone di mia competenza la vendemmia è stata buona con vini in prospettiva corretti ed armonici.
Tutto rose e fiori? No, in taluni casi le strategie per combattere le malattie della vite – peronospora in primis – hanno fatto si che i tecnici mettessero in campo ogni risorsa possibile, il lavoro in vigna è stato faticoso e i contadini sono stati costretti a dare il massimo in funzione di tempo e pazienza. Occorre anche specificare che i titolari delle varie aziende hanno dovuto far fronte a volte a un grosso sacrificio economico. In poche parole è stata anche dura, ma i risultati sono arrivati e stanno arrivando.
Gli attacchi sono stati fronteggiati e la malattia è regredita. Il sole ha aiutato a creare uno stato sanitario benevolo fino a favorire una progressiva fase di maturazione delle uve rendendole ottimali a seguito dell’ultima fase fenologica della pianta.
Chi ha creduto nelle scelte tecniche e agronomiche, chi ha trattato il giusto – e nei momenti giusti – chi ha investito in mano d’opera per sfogliature e diradamenti è riuscito ad ottenere un gran bel risultato.
Il lavoro tuttavia è ancora in corso, sarà necessario prestare attenzione alle operazioni di vendemmia, nel selezionare le uve (netto il calo quantitativo in linea generale) e in cantina alla pulizia dei mosti facendo si che si possano creare ambienti favorevoli ad una fermentazione lineare, e nel post fermentazione per consentire un equilibrio chimico ai vini per una corretta fase evolutiva. Parliamo di una vendemmia particolare ma non “brutta”, facciamo lavorare i vendemmiatori, facciamo lavorare i cantinieri e gli enologi e alla fine saranno i vini stessi a svelarsi”.
Roma, il 1° ottobre 2014
Francesco Petroli