Nuits-Saint-Georges 2011 Domaine Chevillon-Chezeaux
|Struttura, muscolo, pienezza tannica, quindi una sostanziale potenza del vino. Queste alcune caratteristiche in linea del tutto approssimativa con le quali possiamo condensare il carattere che il territorio di Nuits-Saint-Georges conferisce al vino. Il Comune più grande della Côte d’Or dopo Beaune, porta di ingresso per la Côte de Nuits se venite da sud, altrimenti si tratta di un arrivederci.
300 gli ettari vitati, quasi esclusivamente a bacca rossa (ben 292), un Comune articolato sotto il punto di vista ampelografico, con ben 41 Premier Cru e nessun Grand Cru. Si dice che quando fu disegnata la legislazione dei vini borgognoni l’allora Sindaco, in prima linea nella stesura, nonché proprietario di una parcella nell’attuale Premier Cru “Les Saint-Georges”, per evitare un’accusa di conflitto di interessi non volle proporre nessuno dei vigneti del proprio Comune per il conseguimento della massima Appellation di Borgogna. Una lezione di civiltà o soltanto racconti? I palati che sanno assicurano che almeno un paio di vigneti di Nuits-Saint-George riproducono a livello qualitativo e di territorio il pari di un Grand Cru.
Dispute che in ogni caso non riguardano il vino oggetto delle degustazione, dove certamente non andremo a ricercare complessità e caratteri distintivi meritori di un riconoscimento di eccellenza, ma peculiarità del Comune che si lasciano pur sempre apprezzare con estrema soddisfazione. Parliamo della denominazione Village prodotta dal Domaine Chevillon-Chezeaux. Azienda proprietaria di 8,60 ettari, tutti a Nuits-Saint-Georges, divisi addirittura in 55 parcelle differenti! La rappresentazione del delirio, quindi massima solidarietà a chi pianifica e gestisce la vendemmia al Domaine, ma consapevolezza nel descrivere una dinamica assolutamente rappresentativa della Borgogna.
Nuits-Saint-Georges 2011 Domaine Chevillon-Chezeaux : è il frutto dell’assemblaggio di 4 lieux dits che insieme compongono 1,611 ettari (Les Charmois, Aux Athèes, Aux Tuyauxe e Aux Herbues), situati nella parte nord del Comune, su suoli di origine alluvionale composti da limo e ghiaia ad un’altitudine che varia dai 230 e i 250 metri. Il vino, che costa 18 euro, si presenta di colore rosso rubino con lievi riflessi porpora. Al naso si esprime con un netto impatto giovanile giocato sulla pienezza del frutto, il mirtillo, il ribes e un floreale di rosa, per poi lasciare qualche spazio a sentori di menta e caffè. Esemplare la coerenza del sorso, pieno, agile, di buon equilibrio e decisamente masticabile, con una frizione tannica che asciuga la salivazione e per una bevuta nel suo complesso decisamente appagante.
Roma il 4 agosto 2014
Francesco Petroli