Corton Grand Cru 2010 – Chandon de Briailles
|Curtis Othonis, ovvero la Corte di Ottone, quella dei classici Imperatori del Sacro Romano Impero da cui deriva il nome del simbolo di transizione tra Côte de Nuits e Côte de Beaune, grondante di narrazioni, aneddoti e miti: la collina Corton.
L’immaginazione dell’uomo trasforma la struttura semicircolare di questo rilievo, sovrastato dal bosco, nel profilo di un Frate con tanto di chierica annessa.
Sono ben 150 gli ettari classificati a Grand Cru e tre i Comuni che si distribuiscono la massima Appellation borgognona: Pernand Vergelesses verso ovest, Ladoix Serrigny a est e infine Aloxe Corton.
La parte alta della collina, composta da terreni marnosi, è dedicata al Corton Blanc.
Secondo la leggenda fu individuata da Carlo Magno come la zona in cui la neve si scioglieva prima, adatta alla vigna perché più luminosa. Poi c’è la storia di Liutgarda, quinta moglie di Carlo Magno, che non sopportava più le tracce di vino rosso sulla barba ormai bianca del Re e quest’ultimo per accontentarla avrebbe così deciso di collocare uva bianca in una certa porzione della stessa collina, quella dove oggi individuiamo uno dei Grand Cru di maggiore spessore “Le Charlemagne”.
In basso c’è la zona collinare consacrata a Corton Rouge, uno dei Grand Cru più estesi tra i rossi di Borgogna e interamente destinato al Pinot Noir. Quasi internamente a dirla tutta! perché sui terreni più scuri, calcarei e ricchi di minerali silicei, le Domaine Chandon de Briailles possiede parcelle vitate a Chardonnay.
Appezzamenti di proprietà situati nel Corton Bressandes – con due porzioni di terreno a metà del coteau, una di 0,1385 ettari con viti su portainnesto SO4 e una di 0,1680 ettari con portainnesto 16.149C – nel Corton Chaumes – con o,1168 ettari e viti su portainnesto SO4 sempre impiantate a metà del coteau – e nel Corton Renardes la cui zona di competenza del Domaine, collocata nella parte alta, rappresenta 0,1103 ettari. Inoltre occorre specificare che la vigna situata nel Corton Renardes si trova nella zona della doppia Appellation, Renardes per i rossi e Charlemagne per i bianchi, ed è vinificata a parte dal millesimo 2011 per dar vita al Corton-Charlemagne.
In sintesi, queste tre parcelle costituiscono una superficie irrisoria: 0,5336 ettari vitati esposti a sud e sud/est, con un’età media delle vigne di 35 anni, riprodotte in selezione massale e condotte tutte a viticoltura biodinamica certificata dal 2005 e che in assemblaggio danno vita a questo Corton Blanc, figlio di un’annata, la 2010, da molti ritenuta straordinaria, equilibrata nelle fasi fenologiche della pianta, con un’estate fresca che ha permesso di vendemmiare con un’eccellente maturità delle uve e senza perdere in acidità.
CORTON BLANC GRAND CRU 2010 – DOMAINE CHANDON DE BRIAILLES: Una di quelle bottiglie che non vorresti aver aperto, una di quelle bottiglie che, se apri giovani, ti accorgi che saranno certamente grandi. Il giallo paglierino e i riflessi dorati brillano al calice e quel naso fresco inizialmente si esprime con le foglie del limone e poi si evolve in un mazzo di margherite fresche, lo yogurt alla pesca, note dolci che ricordano il miele d’acacia e tanta componente minerale. E che meraviglia il volume del sorso, l’estratto ben presente, quell’acidità citrina che si… è un po’ irruenta ma la vediamo in prospettiva e l’apprezziamo già oggi… per non parlare di quanto sia elettrizzante la venatura minerale, rocciosa e al tempo stesso elegante, per un sorso teso, verticale, lungo.
Roma, il 23 luglio 2014
Francesco Petroli
Note: Per chi fosse interessato la bottiglia l’ho acquistata sul seguente sito, che mi sta letteralmente spennando: Borgogna Mon Amour