L’Anima del Nizza – La Verticale di Territorio

Su Into the Wine con “Orizzonte Nizza in tour: Storia di una DOCG” sono state descritte le varie tappe che l’Associazione Produttori del Nizza ha intrapreso nel corso degli anni per perseguire un obiettivo che a breve sarà riconosciuto con l’approvazione del nuovo disciplinare Nizza DOCG.

Verticale Nizza a RomaTuttavia, per prevedere con certezza il futuro roseo del vino è stato necessario appurare, con somma gioia dei partecipanti, le potenzialità del Nizza attraverso l’assaggio di alcuni millesimi di Barbera Superiore d’Asti Nizza degustati in verticale a partire dal 2007 per arrivare al 2001, anno successivo al riconoscimento legislativo dell’omonima sottozona del Monferrato.

Si è trattato di un respiro racchiuso in sole quattro bottiglie portavoce di un’intera denominazione, il cui soffio ha rappresentato con forza anche i produttori non presenti all’avvenimento.

Chi ha partecipato ha indiscutibilmente toccato con mano l’Anima del Nizza quella ai più sconosciuta ed è pertanto testimone di una degustazione che ha dimostrato le specifiche caratteristiche di evoluzione e le doti di longevità che la Barbera assume in questo territorio dopo alcuni anni di affinamento in bottiglia (quel lasso di tempo che generalmente il consumatore medio non concede a questa tipologia).

I descrittori tipici, quelli fruttati e floreali, accompagnati da una rilevante spalla acida sono e restano senza dubbio il sostegno congenito di una varietà che tuttavia vive ed è in grado di variare nel tempo in sentori terziari o di progredire nella sua componente minerale che a seconda dei terreni assume sfumature differenti.

composizione terreni nizzaLa Barbera si è rivelata nel corso della degustazione un’eccezionale lettore di annata e territorio, quello del Nizza, nel quale sono state identificate quattro sottozone, suddivise in base alla tessitura e alla struttura dei terreni, tradotte in suoli sabbiosi poveri di sostanza organica e forieri di finezza e vini profumati, superfici sabbiose e marnose individuate nella zona centrale con una permeabilità moderata, terreni limoso marnosi con presenza di argille che conferiscono al vino un colore più concentrato e suoli sabbioso arenacei a permeabilità moderatamente elevata.

Un insieme di varianti che ancora una volta avvalorano quell’esigenza di intraprendere un percorso decisivo all’insegna dell’unicità rappresentata dal binomio Barbera e Territorio che di seguito andremo a rivivere, o scoprire, in verticale…

LA VERTICALE DI TERRITORIO – NIZZA

Barbera d'Asti Superiore Nizza Mora dei Sassi 2007 – MalgràBarbera d’Asti Superiore Nizza “Mora dei Sassi” 2007 – Malgrà (fermentazione e affinamento in barrique per 12 mesi) Una grande annata il 2007, certamente calda ma non ardente, la pianta non ha quindi sofferto la benché minima siccità. Il diradamento avvenuto ad inizio del mese di agosto ha coinvolto quasi il 40% del vigneto e il frutto è arrivato a maturazione perfetta all’inizio di settembre portandosi dietro un alto tasso zuccherino ed una buona acidità. Ezio Chiarle in sala parla del suo vino, del Mora dei Sassi che prende il nome da un muro di pietre che caratterizza in qualche modo i suoi 3,5 ettari di vigneto e mentre ci racconta alcuni aneddoti svanisce quella vena ironica che lo contraddistingue e diventa quasi serio, Ezio è totalmente innamorato della Barbera!
IL VINO: Al calice i terreni calcareo argillosi sono confermati dall’alta concentrazione del colore rosso rubino, lievi dettagli considerando che la Barbera resta pur sempre ricca di malvidina. Un’impalcatura al naso che gioca su aromi autentici come la ciliegia e la viola e che una volta scoperchiata si evolve in sentori che ricordano il caramello, il tabacco, note terrose e mineralità dai toni scuri. Poi il sorso che stupisce, dinamico, per nulla scontato, piacevole l’impulso acido sul quale prende successivamente il sopravvento la morbidezza, lieve la frizione del tannino per un delizioso finale saporito che in retro olfattiva richiama un cesto di frutti rossi.

Barbera d'Asti Superiore Nizza Ru 2006 Azienda Agricola Erede di Chiappone ArmandoBarbera d’Asti Superiore Nizza “Ru” 2006 – Azienda Agricola Erede di Chiappone Armando (affinamento fino a 12 mesi, prima in botti da 25 ettolitri e in seguito tonneaux) – Grandi escursioni termiche tra notte e giorno nel 2006 per un’annata fresca che può essere definita classica in Monferrato. Michela Chiappone, che conduce l’Azienda insieme al fratello Daniele, ha rappresentato il Nizza con il suo “Ru”, in dialetto piemontese significa rovere, l’aspetto certo è che questo nome è del tutto coinvolgente e di impatto soprattutto se è lei a pronunciarlo con rigorosa “erre rotolante”.
IL VINO: Naso raffinato per il Ru, certamente in sintonia con l’annata fresca, c’è un intero mazzo di viole mentre è delicato l’aroma fruttato che ricorda l’amarena e i piccoli frutti rossi, la stessa freschezza che poi si evolve in una componente balsamica, in note ematiche, ferrose e lievi sentori eterei per un sorso semplicemente sconvolgente, verticale in tutte le sue componenti e che si risolve in un esemplare finale letteralmente salato. Wow!

Barbera d'Asti Superiore Nizza Sotto la Muda 2003 Azienda Agricola AvezzaBarbera d’Asti Superiore Nizza “Sotto la Muda” 2003 – Azienda Agricola Avezza (fermentazione in acciaio, poi piccole botti di rovere per 12 mesi) – Sono i primi anni del Nizza e bisogna fare i conti immediatamente con una delle annate più calde in assoluto. Accade che in alcune vigne non si fa nemmeno diradamento tanto è poca la produzione, ma la Barbera si difende, respira nutrendosi dell’acido malico, conservando tuttavia un apporto stabile di tartarico e arriva a maturazione senza il tipico ingrossamento dell’acino concentrando gli zuccheri. Paolo Avezza ha investito nel territorio del Nizza, corre in cantina, deve raggiungere al più presto la stabilità biologica.
IL VINO: profondo anche a guardarlo, l’intelaiatura calorica racchiude al naso frutti scuri, note di tostatura e cacao che in accordo con l’annata hanno sostituito i descrittori classici. Il Ph più alto si traduce in un sorso avvolgente, certamente più facile da approcciare per chi non avvezzo agli spintoni dati dalla freschezza, ma l’acidità c’è e si sente seppur dominata dal calore ed il vino, che gode di ottima salute, termina sapido, intenso. Eroico testimonia più degli altri la grandissima sensibilità del vitigno rispetto alle annate.

Barbera d'Asti Superiore Nizza Neuvsent 2001 Cascina GaritinaBarbera d’Asti Superiore Nizza “Neuvsent” 2001 – Cascina Garitina – (affinamento in piccole botti di rovere 18 mesi) Annata simile alla 2006, annata fresca con la pianta che ha portato le uve a maturazione a fine settembre. Gianluca Morino in sala ci ricorda di quanto sia importante la figura delle donne nel mondo della viticoltura, tradizionalmente i lavori in vigna erano delegati esclusivamente a loro ed è proprio una donna Margherita, detta Garitina, che ha dato il nome alla sua Azienda. Una cantina in continua evoluzione che nel 2001 utilizzava legno piccolo e dal 2010 è passata ai tonneaux per l’unione di tre vigne che hanno dato vita al Neuvsent, gli stessi vigneti che dal 2013 sono vinificati separatamente, tre colline diverse che daranno vita ad altrettanti vini per evidenziarne le caratteristiche. Non ci resta che attendere l’affinamento…
IL VINO: Grande complessità per il Neuvsent, la viola è appassita, al naso tornano in evoluzione i descrittori tipici con il frutto maturo che lascia spazio ai sentori terziari, si avverte il cuoio, c’è pure una scatola da sigari, l’humus ed una mineralità che ricorda la roccia bagnata, per un sorso all’insegna della struttura e dell’equilibrio, un gioco avvolgente tra potenza ed eleganza che scorre su un tannino che funge da tapis roulant per la beva fresca di arancia sanguinella e sapida nel suo lungo finale.

Lo studio è la migliore previdenza per la vecchiaia” (Aristotele)

Roma il 12 maggio 2014
Francesco Petroli

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