Benvenuto Brunello: Lambardi, la Toscana in un bicchiere
Benvenuto Brunello edizione 2014: importanti conferme nonostante il 2009, annata sotto tono per il protagonista dell’evento. Tra queste, spiccano i vini che sanno emozionare: la Toscana, Montalcino in un bicchiere. Questo ciò che si prova assaggiando i vini di Lambardi.
Azienda di Canalicchio di Sotto, quadrante nord-est di Montalcino, terreni tufaceo argillosi al confine con quelli che un tempo appartenevano a Biondi Santi. L’azienda è di proprietà della famiglia Lambardi dal 1965. Nel 1967 partecipano alla fondazione del Consorzio. Il loro primo Brunello riporta annata 1973. Da sempre forti sostenitori dell’affinamento in botte grande, Maurizio Lambardi, attualmente a capo dell’azienda dopo la scomparsa del padre, rimane fedele alla tradizione di fronte alle mode più o meno passeggere.
Ad oggi la cantina annovera una produzione equamente suddivisa tra Rosso e Brunello per un totale di 12000 bottiglie da 6.5 ettari di vigneto. Tradizione e austerità che trapelano anche dall’etichetta: uno stemma araldico della famiglia con elmo e scudo, a proteggere il prodotto del duro e appassionato lavoro quotidiano in vigna.
Tutto questo e ancor di più si manifesta nel bicchiere, così che la sala gremita e piena di confusione dell’evento scompare per aprire il campo ad un flashback: primavera, sole splendente che acceca, il verde abbagliante della natura, il garrito delle rondini e il profumo solido e armonioso della tradizione. L’immagine di una delle mie prime visite alla cantina.
Sfortunata annata il 2009 purtroppo: tanta pioggia e pochi antociani. Il colore del Brunello non convince, col suo granato scarico. Ma ecco che al naso e all’assaggio ritrovo il vino che conosco. Un naso speziato di liquirizia, fruttato e floreale in seconda battuta, elegante e intenso, ampio, che si rivela poco a poco. In bocca leggermente alcolico, di un calore che avvolge, ammorbidendo tannini e sapidità. La freschezza non prorompente fa immaginare una bevibilità più immediata.
Un altro passo per il Rosso 2012: annata fantastica a Montalcino, tanto che la versione di Lambardi sembra assumere le vesti di un “Brunello” in miniatura. Colore rubino intenso, con venature granato, naso timido che si apre ad un’attesa paziente con la sua tipicità, struttura invidiabile con un’acidità perfettamente integrata, spigolosa al momento solo perchè imbottigliato da pochi giorni. La bocca rimane perfettamente pulita dopo l’assaggio, che rivela un sorso caldo, abbastanza morbido, dotato di ottima persistenza. Sicuramente qualche mese in più consentirà al vino di assestarsi in bottiglia e mostrarsi nella forma smagliante che oggi è una promessa.
Ed ecco come due calici lasciano trapelare la filosofia e il carattere dell’uomo che rispetta la sua terra: un’iniziale austerità che si trasforma in grande generosità per chi ha la pazienza di aspettare.
Un must per la mia cantina. Un suggerimento per voi.
Marta Di Iorio, 12 Marzo 2014