Recensione del vino Barolo Runcot Riserva 2004 di Elio Grasso

Juliette Colbert di BaroloLa seduzione, l’eleganza e l’unicità di questo vino sfilano incontrastate sui banchi dell’eccellenza mondiale. Abbiamo già parlato su Into the Wine del Nebbiolo, delle caratteristiche di un grande vitigno, dei riferimenti storici relativi alla varietà stessa per arrivare in seguito agli aneddoti relativi la nascita del primo grande vino rosso italiano da invecchiamento, IL BAROLO.  Se siete curiosi e volete sapere chi ha concepito il primo Barolo della storia non vi resta che cliccare qui: Chi ha inventato il Barolo?

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AZIENDA AGRICOLA ELIO GRASSO: In un suggestivo angolo della Langa, espressione del carattere elegante, complesso ed energico del territorio, nella famiglia Grasso specificano con forza che amano innanzitutto essere riconosciuti come contadini e poi come produttori. Fondata nel lontano 1928 l’Azienda dispone di 18 ettari vitati di proprietà tutti situati intorno alla Cascina. Il vigneto “Runcot”, il Cru oggetto della presente degustazione, non raggiunge i 2 ettari vitati, i grappoli prendono vita in un terreno vocato di medio impasto calcareo ed in piccola parte argilloso ed il vino che ne scaturisce è ritenuto uno dei migliori Barolo di Monforte. Occorre inoltre specificare, proprio a dimostrazione di un lavoro scrupoloso e serio, che la Riserva Runcot non viene selezionata tutti gli anni, infatti la valutazione attenta e minuziosa dei grappoli fa si che talvolta le uve non siano ritenute idonee per dar vita a questo prodotto di eccellenza come già accaduto per le annate 2002, 2003 e 2005 che per l’appunto non sono state prodotte.

Barolo Runcot Riserva 2004 Elio GrassoBAROLO RISERVA RUNCOT 2004 – ELIO GRASSO: Il vino si presenta al calice con un’attraente limpidezza, un colore rosso granato con una trasparenza tipica e coerente con le caratteristiche di questo vitigno. Al naso ci troviamo di fronte ad un profilo olfattivo intenso e di grande complessità con una fattura degli aromi eccellente che letteralmente rapisce il degustatore. Si spazia da una frutta matura in confettura di ciliegia, amarena e prugna, poi aromi come scatola da sigari, tabacco da pipa, pepe, liquirizia, leggeri sentori erbacei ed eterei. Al palato si esprime con eleganza e vigoria. L’attacco è morbido e accompagnato dalla finezza di un tannino nobile e giustamente presente si evolve rilasciando sensazioni saporite che prima richiamano i frutti sentiti al naso e poi in un lungo finale si manifesta nelle sue sensazioni speziate. Che vino meraviglioso e che magnifica bevuta! Punteggio 93/100

 Roma l’11 novembre 2013
Francesco Petroli

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