Recensione del Rosso Essenziale 2011 IGT Daunia – Casa Vinicola Valle dell’Elce – Puglia

IFPUGLIA – Soltanto poco tempo fa la chiamavano “Cantina d’Europa”. Una Regione dotata di un grande patrimonio enologico ma anche di una elevata quantità di ettari vitati che per lungo tempo è stata utilizzata per rimpolpare i vini del nord Italia, risultando prima Regione per la fornitura di mosti concentrati e privilegiando con questo orientamento la quantità a discapito della qualità. 
Sfruttare la maturazione precoce di un vitigno come il Primitivo assicurava alle produzioni vinicole settentrionali e d’oltralpe, una tempestiva fornitura di uve per  il raggiungimento di vini profondamente colorati, con alto titolo alcolometrico e bassa acidità.

STORIA – Eppure, un tempo, il poeta Orazio paragonava i vini di questa Regione al Falerno (considerato all’epoca il miglior vino), il naturalista Plino il Vecchio li descriveva con elogi accurati  e addirittura Federico II di Svevia, grande appassionato di vini, favorì in questo territorio la sperimentazione e diffusione di nuove varietà di vitigni, come il trapianto in Puglia del Fiano in cui l’acino cresce di minor volume prendendo il caratteristico nome di “Fiano minutolo”.

Valle dell'Elce le vigne
Vigneti della Casa Vinicola Valle dell’Elce

RINASCITA – “Voi nel sud avete l’oro, ma non avete ancora capito come fonderlo”  (Giacomo Tachis). Il messaggio è stato recepito e ad oggi la fama dei vini pugliesi è in costante crescita, con una serie di progressi conseguiti grazie alla consapevolezza dei produttori e degli enologi di godere di una ricchezza rappresentata da uve autoctone che andavano tutelate e valorizzate ed in taluni casi studiate e recuperate, puntando su un’offerta di unicità il cui cardine è rappresentato dai tre vitigni che raccontano l’identità della Puglia: Il Primitivo, il Negroamaro ed infine l’Uva di Troia, quest’ultima oggetto della presente degustazione con il vino “Essenziale” prodotto dall’Azienda Valle dell’Elce.

Valle dell'ElceCASA VINICOLA VALLE DELL’ELCE: Ci troviamo nel cuore dell’alta Daunia, in provincia di Foggia, una zona dove le pianure e le colline sono temperate dalle brezze marine e influenzate dalle escursioni termiche dei rilievi del Gargano e dei monti della Daunia. Qui la famiglia Di Nunzio ha dato vita alla Casa Vinicola Valle dell’Elce, un’azienda di recente fondazione e con una potenzialità produttiva totale di 40.000 bottiglie.
Con il pregevole lavoro dell’enologo Fabio Mecca,  già noto per le sue consulenze in varie Aziende del meridione, è stata intrapresa in via definitiva la scelta di  rappresentare il territorio partendo da un vitigno segno di riconoscimento di identità, l’Uva di Troia, dando vita al vino che ad oggi è simbolo dell’azienda, il Rosso Essenziale IGT Daunia, un Nero di Troia (in purezza dall’annata 2011) proveniente dalla selezione delle uve di una singola vigna di 2 ettari con un’età di 25 anni su un terreno di medio impasto, con un strato calcareo argilloso a circa 70 centimetri di profondità. Una scelta coraggiosa e ambiziosa per cancellare il recente passato e valorizzare un territorio ricco di storia e cultura: la Puglia.

Rosso Essenziale valle dell'elceROSSO ESSENZIALE 2011 IGT DAUNIA (100% Uva di Troia, selezione delle uve, follature manuali giornaliere, 12 mesi di legno piccolo di cui il 30% nuovo e affinamento di 6 mesi in bottiglia):  Il calice alla vista si presenta limpido, consistente con archetti regolari e di un allettante rosso rubino compatto. Al naso è intenso e complesso con un’ unione degli aromi educata e peculiare. Si riconoscono piacevoli odori che ricordano i frutti di bosco come i mirtilli e le more, poi un fruttato di amarene, si distinguono, inoltre, sentori floreali di viola e geranio per individuare, infine, leggere e piacevoli note cioccolatose, profumi speziati di origano e terrosi. Al palato colpisce la piacevole polpa fruttata in perfetta coerenza con quanto descritto al naso, le parti sono ben integrate, bella freschezza e buona la sapidità accompagnate da una trama tannica tipica del vitigno. Buona la persistenza con un finale che ricorda la liquirizia.

Into the wine tappo valle dell'elce

into the wine vino essenziale valle dell'elceRoma il 10 settembre 2013
Francesco Petroli

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