Gragnano della Penisola Sorrentina 2011 DOC – Grotta del Sole

vino al vinoNo… non è il mio vino, ma chiunque abbia letto il libro “Vino al vino” non può rimanere indifferente davanti ad una bottiglia di Gragnano. Impossibile non passeggiare al fianco di Mario Soldati, sentire i profumi del luogo ed introdursi nei vicoli di quella Napoli che definì “la più sorprendente, la più stupefacente, la più umana città del mondo”.

Quindi ci lasciamo guidare lungo via Toledo, per svoltare a vicolo del Teatro Nuovo e giungere alla bottega. Bottega con damigiane, bottiglie e botti dalle quali Don Luigi spillava direttamente il Gragnano, quel vino da pasto, accompagnato da una pizza o una cartata di fave e pecorino, che affascinò Mario Soldati nella metà degli anni ’40 e che anni dopo non ritrovò più nello stesso luogo per far si che si mettesse nuovamente in viaggio “alla ricerca del Gragnano perduto”.

fotoGrotta del Sole: Azienda giovane, fondata nel 1989, a Grotta del Sole si produce all’insegna della tradizione e del territorio. La sede è a Quarto, tuttavia con 13 ettari di proprietà e 29 in affitto, dispongono di vigneti ad Aversa, nei Campi Flegrei, in Irpinia e per l’appunto nella Penisola Sorrentina a Gragnano e Lettere, proprio dove Mario Soldati ritrovò il suo vino perduto.

Gragnano della Penisola Sorrentina 2011 – Grotta del Sole (vitigni Piedirosso, Aglianico e Sciascinoso per almeno il 60%, per il restante 40% vitigni tradizionali) – prezzo 7/8 euro. Si presenta di un colore rosso rubino, limpido, vivace ed abbastanza consistente. Non appena versato nel bicchiere si crea quella tipica spuma del Gragnano dai riflessi porpora, quella spuma che “calava subito e spariva per sempre”.  Al naso ha un’intensità fruttata con una buona fattura degli aromi, non fa della complessità la sua caratteristica e riconosciamo ciliegia e more di rovo e rose selvatiche per la componente floreale. In bocca ha una grande freschezza, la componente frizzante è avvolgente, si tratta di un vino poco tannico, di medio corpo e abbastanza caldo nel quale ritroviamo la coerenza con gli aromi riconosciuti al naso per terminare con una piacevole nota campestre ed amarognola che non lo rende stucchevole.

foto 2 foto 3

Lascia un commento