Priore (Mozzatta) Cesanese del Piglio 2010 – La Visciola

Ultimamente stiamo assistendo ad un serie di polemiche sul vino, sulla qualità, genuinità, sulla bontà. In realtà c’è tanta confusione ed io, allievo alle prime armi, sono il primo ad esserlo.
Industriale, biologico, biodinamico, naturale. Ne sono scaturite grandi dispute e piccole guerre, commenti civili e frecciate tra note associazioni italiane e noti rappresentati dell’altra filosofia di vino.

farinettiHo ascoltato un intervento di Farinetti – alle Invasioni Barbariche – che aprendo una bottiglia di “vino libero” dal colore molto giovane ed un naso sicuramente vinoso e fruttato, ha deriso, il ruolo dei sommelier in Italia “Questo vino vuole essere anche libero dai sommelier e dalle analisi sensoriali e dalle mode“, rivolgendosi a un’intera categoria. Personalmente, sono lontano dalla politica nel vino.
Preferisco osservare le bottiglie negli scaffali delle enoteche, scegliere un vino e aprirlo libero da qualsiasi preconcentto.

fotoL’Azienda Agricola “La Visciola” è costituita soltanto da un ettaro di terreno, il proprietario dell’enoteca effettivamente consigliandomi la bottiglia mi aveva parlato di un vino quasi introvabile e a quanto pare le mie ricerche in rete lo confermano. Priore Mozzatta del 2010 Cesanese del Piglio, 24 euro in enoteca, uve 100% Cesanese di Affile, fermentazione esclusivamente attraverso lieviti indigeni, maturazione in botti da 500 litri e 225 litri e imbottigliamento senza filtrazione per un totale di sole 1000 bottiglie prodotte. Rosso rubino, abbastanza carico, al calice è consistente e di un colore particolarmente vivace. Molto profumato, gioca su un registro aromatico  fruttato di amarena/visciole/ciliegia, un floreale è di viola e si percepiscono sentori di sottobosco e speziati. Un vino etereo, alcolico, con uno svolgimento estrattivo insaporito dal frutto e trascinato da una componente acido/sapida di tutto rispetto e un tannino ben integrato.

7 Comments

Lascia un commento